La consulenza legale in ambito restructuring

Focus sul nuovo codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza

 Lo scorso giovedì 17 novembre, la Camera Civile degli Avvocati di Padova Alberto Trabucchi ha organizzato il seminario di aggiornamento e formazione professionale presso la sala conferenze dell’Ordine degli Avvocati (nel Palazzo di Giustizia di Padova), con i relatori Luca Filipponi, Andrea Olivieri e Andrea Fontana, che, moderati da Alice Schiavon, hanno trattato i seguenti temi:

  • il rapporto tra banca e impresa nelle crisi aziendali sulla base e per gli effetti della normativa di vigilanza bancaria;
  • le regole di comportamento del debitore e dei suoi interlocutori e le tecniche di svolgimento delle trattative dell’imprenditore in crisi con i propri creditori, nella composizione negoziata della crisi e nelle procedure concorsuali alternative al fallimento (alternative cioè alla liquidazione giudiziale o alla liquidazione controllata);
  • il ventaglio di opportunità e i vantaggi che il nuovo codice concorsuale offre (e le insidie che lo stesso codice nasconde) nella scelta di strumenti, procedimenti, procedure e soluzioni per superare difficoltà, crisi e insolvenze di imprenditori di ogni dimensione e di ogni settore economico;
  • il ricorso alla finanza aziendale e la rilevanza dei valori economici nelle politiche di ristrutturazione dell’indebitamento aziendale e di risanamento dell’impresa, tra liquidazione degli asset che compongono l’azienda e La ripresa dell’Impresa, oltre gli accordi più generali, semplici e/o estesi, e quindi nella ricerca del consenso dei creditori attraverso i concordati concordato semplificato, concordato minore, piano di risanamento omologato e concordato preventivo, “principe” delle procedure concorsuali).

Le principali novità

Ma quali sono le novità principali della Composizione Negoziata della Crisi d’Impresa, “principessa” delle soluzioni di restructuring, soprattutto per le PMI?
Alcuni spunti operativi da Andrea Fontana, Luca Filipponi e Andrea Olivieri in questa intervista:

Bisogna innanzitutto immaginare lo strumento della composizione negoziata come un percorso che permette a qualsiasi imprenditore – in crisi, in difficoltà o in uno stato di insolvenza che sia ancora reversibile – di arrivare a svariate soluzioni (davvero tante, in grado crescente di complessità) con il coinvolgimento di diversi interlocutori aziendali. È soltanto così, secondo gli esperti e i professionisti più evoluti, che le crisi aziendali possono essere affrontate e davvero risolte nel modo più efficace (corrispondente alla combinazione di tutti gli interessi che convergono sull’impresa) ed efficiente (prima e a costi più contenuti rispetto alle procedure maggiori e/o più rigide).

I focus dello strumento

Tra i focus dello strumento, secondo l’Avv. Andrea Olivieri, sicuramente il ruolo preminente (proattivo e collaborativo) del creditore (di ogni creditore) e il concetto di catena virtuosa che valorizza la funzione dei rapporti con gli interlocutori aziendali, con cui quindi interpretare la negoziazione della crisi in termini di convenienza reciproca e con cui si possono quindi ottenere soluzioni interne originali e autonome, oltre a poter vagliare, in una situazione protetta e stabilizzata, gli strumenti complessi da adottare per le crisi più critiche e/o per le situazione in cui il contrasto da parte dei creditori risulti più aspro.

È l’Avv. Luca Filipponi a mettere in evidenza l’obbligo per gli imprenditori di dotarsi di un assetto organizzativo, contabile ed amministrativo adeguato che consenta un’emersione della crisi per tempo, a beneficio dello stesso imprenditore e dei propri interlocutori, permettendo un’efficace prevenzione delle criticità aziendali e la massimizzazione del merito creditizio riconosciuto allora da banche ed altri intermediari creditizi.

Come assistere allora gli imprenditori nel modo più adeguato ad ogni diversa situazione, nello specifico contesto e teatro operativo e nella variabilità delle circostanze concrete? Come gli avvocati possono supportare i creditori per trovare soluzioni adeguate per realizzare le proprie ragioni e valorizzare le opportunità di concludere nuovi affari con il debitore in difficoltà? Come dare vita a questo sistema virtuoso che ponga un termine definitivo alla crisi dell’impresa concepita in modo punitivo, di afflizione invece che quale occasione di rinnovamento, cambiamento e rilancio?

Restate aggiornati per gli ulteriori sviluppi del caso.

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